Sorto a Milano nella primavera del 1919, il movimento mussoliniano raggiunge Aosta durante l’occupazione delle fabbriche e comincia a prendere forma organizzata a fine dicembre 1920. Vi aderiscono ex combattenti, studenti e diversi dipendenti dell’Ansaldo dei fratelli Mario e Pio Perrone, finanziatori di Mussolini fin dal 1915. Emancipatisi presto dalle velleità vagamente rivoluzionarie degli esordi, i “fasci di combattimento” assumono i connotati di movimento d’ordine con tanto di “squadre d’azione” pronte ad intervenire là dove lo Stato pare latitante. Come viene interpretato, a livello locale, questo nuovo soggetto politico? Chi lo sostiene? Chi lo fiancheggia? Chi lo contrasta? Come si inserisce in un contesto politico-culturale che, sulla carta, sembrerebbe antitetico rispetto ai suoi principi costitutivi? Tenteremo di rispondere a queste e ad altre domande analizzando i giornali d’epoca e alcuni documenti d’archivio.