I percorsi attraverso le città, spesso dettati da impellenze quotidiane, offrono al cittadino attento e curioso la possibilità di tessere un dialogo silenzioso con la Storia. Cippi, targhe e monumenti ricordano eventi, persone, azioni individuali o collettive e testimoniano la volontà di sottolineare fatti e valori che rispecchiano il sentire proprio di un determinato momento storico. Il breve percorso che, dalla Stazione di Aosta, luogo di per sé emblematico, ci conduce alla piazza dedicata a Émile Chanoux nell’immediato dopoguerra, propone una ricca visione di monumenti che, partendo dal Roi chasseur e giungendo a quello dedicato all’Alpino, permettono di raccontare quasi un secolo di storia della Valle d’Aosta. La monumentalistica induce, inoltre, a porci numerose domande: in che periodo è collocato un dato monumento? Chi fu il committente? Chi l’esecutore? Da chi fu sovvenzionato? A queste e ad altre domande cercheremo di dare risposte lungo il nostro percorso.